Select menu item

Zagazoo di Quentin Blake

Zagazoo di Quentin Blake

La vita è incredibile e in continuo mutamento, questo ci racconta Zagazoo. Il libro di Quentin Blake di cui vi parlo oggi.

Molti di voi conosceranno Blake come illustratore dei più bei libri di Dahl in cui le parole dell’autore dialogavano e si amplificavano proprio grazie alle sue immagini.

Forse non tutti sanno però che ha creato diversi libri che lo vedono sia autore che illustratore come questo che ci racconta una storia molto divertente che non ha età anzi andrebbe letta più volte nell’arco della vita per scoprirne tutti i molteplici significati.

zagazoo

Zagazoo: storia di una famiglia

C’era una volta una coppia felice: George e Bella.

Passavano il tempo costruendo modellini di aeroplani…spolverando e mangiando gelato alla fragola e alla vaniglia.

Un giorno il postino consegnò loro uno strano pacco.

Lo aprirono insieme

Inizia così la storia di Zagazoo, una bellissima creaturina rosa che un giorno arriva a casa di George e Bella. All’inizio i genitori sono entusiasti ed hanno una vita felice.

E poi un giorno…

La bella creaturina cambia e assume le forme più spaventose: un avvoltoio che strilla, soprattutto di notte, un elefante che rompe tutto ciò che incontra, un drago sputa fuoco, …

La vita è dura per i due genitori, ma ogni volta che pensano di non farcela più, ecco che Zagazoo cambia e si trasforma in qualcos’altro fino a quando un giorno non diventa uno splendido ragazzo che si innamora di una bella ragazza e… saranno George e Bella a trasformarsi…

 

Perché ci piace questo libro?

Zagazoo è un libro molto particolare che non sempre coglie nel segno alla prima lettura, soprattutto con i bambini, perché in poche pagine Blake crea un racconto molto denso che fa digerito pian piano per ciò che riguarda i significati, ma che diverte fin dalla prima lettura.

Quello che più colpisce è l’improvviso cambio di scena: per diverse pagine George e Bella sembrano rappresentare la famiglia perfetta a cui giunge il bambino perfetto, ma poi tutto cambia.

Difficile non trovare i parallelismi con “la rabbia di Matteo” (che potete trovare QUI), ma se lì è la rabbia a cambiare forma qui è il bambino stesso e la prima reazione del bambino è “ma è un bimbo magico a me non è mai capitato” mentre chi di noi genitori ha passato notti insonni con il pupo che non ne voleva sapere di dormire quell’avvoltoio che strilla lo riconoscerà subito

Un libro divertente che fa nascere spontaneamente un confronto con i lettori di qualsiasi età e che aiuta a raccontare e raccontarsi

zagazoo

I giovani lettori hanno detto di questo libro:

Ho letto questo libro a bambini dai 6 ai 12 anni e mi ha incuriosito come età diverse abbiano portato a considerazioni differenti.

Se per i più piccoli la storia ha una dimensione fiabesca:

Lucia 6 anni: “Ma quel bambino è magico, forse una strega gli ha fatto una magia e lo ha fatto diventare brutto, poi con l’amore di mamma e papà è tornato ad essere bello”

Mario 6 anni: “Secondo me glielo ha mandato uno stregone per scherzo, era un bambino magico che poi è diventato normale perché ha passato la magia ai genitori”

Nei più grandi la storia ha suscitato molto dibattito soprattutto perché i ragazzi si sono immedesimati in Zagazoo o nei suoi genitori:

Giulio 11 anni: “Quel Chiubecca peloso che Blake ci mostra siamo noi tra un po’, quando ci spuntano i peli e i brufoli dappertutto. Io ho visto mio fratello passarci ed era davvero un mostro, invece adesso che ha 18 anni è migliorato e ha trovato la ragazza”

 

Maria 12 anni: “Blake racconta a tutti i genitori cosa succede quando nasce un figlio, lo fa con ironia, ma fa bene a spiegarglielo, perché molti pensano che avere un bambino sia una passeggiata e invece è faticoso. Bisogna pensarci bene. Io non so se ne farò uno”

Giovanni 11 anni:” È vero. È difficile, ma vedi come sono felici? Un figlio è anche una soddisfazione. Non sono rose e fiori come può sembrare perché da figlio spesso non ti accorgi degli sforzi che fanno i tuoi genitori. Lo dai per scontato e Blake ci racconta proprio questo: noi figli siamo complicati”

Sara 11 anni: “Se non fai figli quando diventi vecchia e cambi come hanno fatto George e Bella chi si prende cura di te se non fai figli? È un giro, ora i genitori curano noi e poi noi curiamo loro”

Maria 12 anni: “Ma no! Quando i miei genitori saranno vecchi ci penserò, ma i figli si fanno perché gli si vuole bene. I genitori sono contenti che il figlio abbia trovato una campagna, ma Blake non ci racconta che poi i ragazzi li hanno curati o portati a casa con loro. Ognuno decide la sua strada e il suo percorso e loro forse alla fine voleranno via… che poi lo sappiamo cosa vuol dire”

Gianluca 11 anni:” Blake conclude dicendo che la vita è incredibile perché prima cambiava il figlio e ora sono cambiati i genitori. Se vi ricordate Silvia ci aveva letto quel libro sulla mamma e il bambino (n.d.r.” Noi due” che trovate QUI) che cambiano nel tempo e qui il principio è un po’ lo stesso, ma mentre il figlio cambia spesso perché da ragazzo cambi di continuo sia fisicamente che mentalmente i genitori cambiano solo da vecchi perché per tutto il tempo loro lo sanno chi sono”

Penso che queste poche righe mostrino bene quale dibattito è nato tra i ragazzi più grandi e come mai si sia poi arrivati all’attività che segue

 

Raccontare e raccontarsi: che animale sono oggi?

Partendo dall’idea di Blake che in ogni fase della vita il ragazzo assuma una o più forme abbiamo chiesto ai diversi gruppi di descriversi attraverso un animale spiegando la scelta.

C’è chi ha scritto un testo, chi si è disegnato, chi ha recitato il suo animale… la cosa interessante è che la descrizione doveva raccontare di sé stessi in quel preciso momento, in quella giornata mostrando quindi che cosa si provava.

Pur essendo un’attività che li ha divertiti molto, per alcuni è stato molto complesso mettersi così tanto in gioco e mostrare le proprie emozioni soprattutto quando erano magari di imbarazzo, di rabbia perché non si riusciva a riprodurre ciò che si aveva in mente e così via.

Per sbloccare la situazione ho deciso di partire io dipingendomi come uno struzzo e spiegando loro che ogni singola volta in cui mi trovo davanti alle persone mi piacerebbe nascondermi ed evitare di stare al centro dell’attenzione, ma poi mi accorgo che ho nascosto solo la testa e che le persone mi vedono benissimo e mi parlano e quindi mi tocca affrontare la situazione come stavo facendo in quel momento con loro.

Questo ha fatto nascere un gran sorriso sui loro visi e subito sono apparsi pecorelle, gechi che amano mimetizzarsi, ma anche leoni, lente tartarughe e velocissime lepri.

L’animale che mi ha sorpreso di più?

Un piccione.

Rappresentazione di una ragazza di 10 anni che ha detto ai compagni che come i piccioni non si sente molto apprezzata e spesso si è sentita esclusa, ma che dopo essere entrata nel gruppo di lettura (in cui viene sempre lodata per i contributi interessanti) si è detta: “Ma cosa sarebbe piazza San Marco senza i piccioni? Esisterebbe ma sarebbe molto più brutta”

 

Ma dopo aver ascoltato i confronti dei ragazzi ora tocca ai genitori: vi siete mai sentiti inermi davanti ai cambiamenti repentini e a volta faticosi del vostro bambino?

Raccontatecelo nei commenti

 

 

Titolo: Zagazoo

Autore e Illustratore: Quentin Blake

Casa editrice: Camelozampa

 

 

 

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *