Possiamo immaginarci qualcosa che non abbiamo mai visto? Probabilmente no!
Questo sembra suggerirci Leo Lionni in questa favola che ha molto da dire a grandi e piccini
Un pesce è un pesce… oppure no?
Ai margini del bosco c’era uno stagno e nello stagno, in mezzo alle canne nuotano un pesciolino e un girino. Erano inseparabili.
Una bella mattina il girino scoprì che durante la notte gli erano cresciute due zampette
-Guarda – disse tutto fiero – Guarda sono una rana! –
-Sciocchezze- dice il pesciolino- com’è possibile che tu sia una rana, quando solo ieri eri un pesce come me!
Discussero e discussero finché il girino sentenziò:
-Una rana è una rana e un pesce è un pesce: punto e basta
Inizia così questa storia che vede appunto come protagonisti una rana e un pesce. La rana, una volta ottenute tutte e 4 le zampe decide di scoprire il mondo e si allontana dallo stagno per un lungo periodo.
Il pesce ovviamente rimane nello stagno e al ritorno dell’amica, ascoltando le sue narrazioni inizia ad immaginarsi tutto ciò che lei gli racconta: gli uccelli, gli uomini, li atri animali
La realtà del pesce finisce però tra i confini dello stagno e quindi nella sua immaginazione gli uomini sono pesci che camminano, gli uccelli pesci con le ali, …
Decide quindi di uscire dallo stagno e…
La forza delle immagini: quando l’illustrazione dialoga con il testo
Come dicevamo parlando della favola di Federico (che trovate QUI), nelle storie di Leo Lionni l’immagine parla e racconta a volte più delle parole come in questo caso in cui il testo non ci spiega cosa pensa il pesce, sono le meravigliose immagini d’artista che ci fanno entrare nel suo immaginario e ci fanno capire come mai ad un certo punto il pesce esca dallo stagno
I colori vivi e le immagini definite di Lionni, oltre ad essere vere e proprie opere d’arte, catturano l’attenzione del bambino e lo immergono in questo mondo di colori in cui si riconosce e in cui impara a riconoscere.
Dentro l’immagine i significati della storia
Le immagini di questo libro raccontano al bambino che due individui identici da piccoli possono crescere e diventare completamente diversi.
La stessa cosa poteva essere espressa a voce, ma è nella potenza delle immagini che anche i bambini della scuola dell’infanzia riescono ad invidiare questo cambiamento e a rendere propria la riflessione che ne segue
La storia è un esempio di come la nostra immaginazione possa portarci alla deriva se non fa i conti con l’esperienza diretta e anche qui sono le immagini a mostrare al bambino come il pesce modifichi la realtà in base alla sua limitata esperienza
Le informazioni della rana sono tutte corrette eppure ciò non esclude che il pesce le travisi.
Bettelheim parlando di questo libro raccontava come le immagini di questa storia contengano, pur nella loro semplicità, il pensiero del filosofo greco che sosteneva che se una mucca avesse immaginato Dio lo avrebbe visto sottoforma di mucca
Il bambino (e a volte anche l’adulto) impara da queste immagini come il nostro pensare alle cose sia influenzato da ciò che conosciamo e percepiamo, da come le previsioni o le immagini che ci creiamo possano essere errate, ma anche di come sia importante indagare, scoprire, farsi domande, …
A chi lo consiglio?
È una storia interessante per grandi e piccini che può essere letta a diversi livelli di profondità dai 3 anni in poi
È interessante rileggere il libro magari in periodi diversi della propria vita ad esempio in prima e in quinta elementare e in entrambi i casi annotarsi le riflessioni della classe per confrontarle poiché, anche in questo modo, si vedrà come l’accumulo di esperienze abbia fatto percepire il libro stesso in modi differenti
TITOLO: Un pesce è un pesce
Autore: Leo Lionni
Casa editrice: babalibri
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