Tamo l’ippopotamo è un nome, ma anche un tenero richiamo all’amore. Ed è proprio l’amore che fa muovere le fila in questo bellissimo albo raccontato e illustrato da Daniela Iride Murgia e pubblicato da Edizioni Corsare.
Tamo l’ippopotamo che covava le uova
Questo albo racconta la storia di un ippopotamo nato già grande e consapevole che se all’inizio sembra non saper far nulla scopriamo presto che sa fare benissimo una cosa nella vita: covare le uova abbandonate che incontra sul proprio cammino, senza far alcuna differenza e senza sorprendersi di fronte ai diversi animali che di volta in volta nascono da esse arricchendo una famiglia colorata e multiforme di cui l’ippopotamo è il capofamiglia.
Tanti sono gli animali che Tamo cura, protegge e a cui insegna una cosa importante: solo l’unione fa la forza e solo con l’aiuto di tutti l’ippopotamo potrà salire sull’albero che ospita la sua popolatissima casa.
Come nasce questo albo: la parola all’autrice
“Tamo è nato dal mio desiderio di scrivere una storia che si rivolgesse anche e soprattutto ai piccoli.
Avevo una gran voglia di disegnare un animale. Come sai bene, i miei libri cambiano parecchio il linguaggio stilistico a seconda del tema trattato. Disegnare e sviluppare la storia di un animale mi permetteva di affrontare temi paradossalmente impegnativi, come: la solitudine, l’essere orfani, l’inadeguatezza, ma anche la partecipazione, la condivisione, la resilienza, la scelta di vivere in una comunità il più eterogenea possibile...” Ci racconta Daniela Iride Murgia nell’intervista a Frizzifrizzi che potete trovare QUI
Partendo proprio da questo spunto dato dall’autrice andiamo a scoprire tutte le diverse pieghe della storia e i possibili percorsi di senso che da essa possono nascere
Tamo è nato grande, ma cura i piccoli
Tamo è un orfano che non ha avuto la fortuna di poter essere piccolo e di poter imparare pian piano come si fanno le cose ecco perché se le parole del testo ci esprimono una grande consapevolezza di sé che lo porta a elencare cosa sa fare e cosa no, le illustrazioni interpretano, contraddicendolo, il testo creando un gioco retorico tra immagine e parola che con ironia ci mostra come l’ippopotamo non sappia far nulla di ciò che sostiene di fare: sa innaffiare, ma solo quando piove, sa far le bolle sott’acqua, ma con la testa sopra l’acqua… Ed è proprio quando sorge il dubbio che sia un inetto, che scopriamo che sa fare una cosa importantissima: sa covare le uova e sa crescere piccoli di tutte le specie dandogli la possibilità di essere accolti e protetti come a lui non è mai capitato.
Un libro che pone l’accento sull’importanza dell’accoglienza e dell’accettazione di ciò che si è poiché in un gruppo è la collaborazione e l’amore tra le persone ciò che conta.
Tutti insieme arriveremo in alto…e se non siamo insieme?
Il primo percorso narrativo che mi è venuto in mente è quello della collaborazione.
Tante sono le storie di collaborazione, ma cosa succederebbe se i figli di Tamo invece di unirsi per farlo salire in casa gli rifiutassero l’aiuto?
Tamo l’ippopotamo che covava le uova… e le adottava
Un altro tema molto interessante che esce soprattutto con i più grandi è quello dell’adozione.
Tamo è a tutti gli effetti un genitore adottivo che dà ai propri figli ciò che a lui è stato negato.
L’adozione è sempre un tema delicato da trattare con i ragazzi, ma anche molto importante ed è per questo che, qualora voleste affrontare questo discorso, vi consiglio di affiancare a questa lettura questi due albi illustrati. Se cliccate sul titolo vi si aprirà non solo la recensione, ma anche alcune idee su come proporlo ai ragazzi:
- Esprimi un desiderio di Misucci e Curtotti, Verba volant
- La grande onda ispirata all’onda di Hokusai
Se poi vi trovate nella situazione di dover affrontare il tema con i più grandi si può ampliare ancora di più il discorso introducendo: “La gallina che non sapeva fare le uova” di Anna Lavatelli, le rane interlinea
Parliamo di…uova
Sempre in tema di uova e adozioni notiamo che Tamo sarà anche di esempio a qualcun altro. Nel risguardo finale, infatti, uno scorcio è dedicato a lei, la tartaruga. Daniela Iride Murgia in un altro aveva dedicato all’animale più lento e più piccolo il risguardo di chiusura: L’inconnu con la sua lumaca ritardataria. Là è la lumaca che arriva in ritardo alla storia, qui è la Tartaruga ad andare invece verso l’uscita della storia e del libro lasciandoci lo spazio di immaginarne altre storie speciali come quella di Tamo.
Uno sguardo alle illustrazioni
Tamo l’ippopotamo è un albo in cui tornano moltissimi elementi ormai caratteristici della poetica di Daniela Iride Murgia: i cromatismi iridati, i dolci tratti curvi, le incursioni e le citazioni dell’arte e del design del Novecento. … Nella sua narrativa spesso volutamente ripetitiva come a creare un ritmo non manca mai la componente di crescita ed evoluzione narrativa ed emotiva del protagonista. Tamo comincia col presentarsi dicendoci cosa non sa fare, per poi prendere il volo lasciandoci di stucco nel vedere di cosa è invece davvero capace.
La bellezza dell’essere sé stesso
Tamo diventa un personaggio speciale molto più adatto all’esistenza di quanto sembra all’inizio a patto di non pensare l’esistenza come qualcosa di fisso e stereotipato.
Il suo personaggio scardina i nostri stereotipi e ci invita a guardare oltre ciò che ci aspettiamo.
Difficile non associare questo pensiero a storie come:
- Uno di Isabella Paglia (per i lettori più piccoli) che trovate Qui
- Il club degli strani di Jordi Sierra i Fabra (dagli 8 anni) che trovate QUI
- Stargirl di Jerry Spinelli (dai 10 anni) che trovate QUI
- Fiato sospeso di Vecchini e Sualzo (graphic novel dai 9 anni) che trovate QUI
Un po’ di matematica
Questi sono alcuni dei percorsi narrativi che possono nascere da questo libro.
La maestra che mi ha chiesto questa storia insegna in realtà matematica e scienze e metterci nella sua ottica ha creato altre osservazioni:
- In Tamo c’è il paragone tra lui che è grande e i cuccioli che sono piccoli concetto che può essere approfondito con alcuni spunti che trovate QUI
- C’è il concetto di addizione poiché i figli di Tamo per aiutarlo a raggiungere la casa devono unirsi e creare insieme qualcosa di più grande. Con i bambini di prima elementare ci divertiremo ad esempio a costruire i nostri animaletti e porli uno sopra all’altro per creare torri più alte in cui aggiungo e torri più basse con cui sottraggo
Mammiferi e ovipari
C’è poi il discorso scientifico su ovipari e mammiferi poiché l’ippopotamo è un mammifero mentre gli animali che cresce sono ovipari e qui sono certa che le insegnanti di scienze sono ricchissime di materiali con cui approfondire questo argomento, ma io vi consiglio questi:
Per i mammiferi:
- Meravigliosa evoluzione. Il viaggio della vita di Anna Claybourne e Wesley Robins, editoriale scienza
- “Mammiferi. Denti,zampe,artigli e molto altro”, “EdiCart”
Per gli ovipari
- “Fatti assodati sulle uova” di Lena Sjöberg, camelozampa
- L’uovo di Renè Mettler
Questi gli spunti emersi fino ad ora, ma sono certa che questo libro ha ancora molto altro da raccontarci… se avete delle idee sono tutta orecchie 😉
TITOLO: Tamo l’ippopotamo
AUTORE: Daniela Iride Murgia
CASA EDITRICE: edizioni Corsare
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