Con il libro “IL PUNTO” di Peter Reynolds pubblicato da Ape junior voglio rispondere a chi mi chiede che cosa siano i miei “laboratori artistici per non artisti”.
Non insegno a disegnare, non faccio lezioni di storia dell’arte, ma parto da una storia narrata per finire ad ascoltare le storie che le persone hanno da raccontare e che si trovano a illustrare a volte senza neppure sapere di riuscire a farlo.
FAI UN PUNTO E GUARDA COME VA A FINIRE
Il libro si apre con l’immagine di Vashti che, finita la lezione di disegno, non si alza dal proprio banco.
La maestra ha dato un compito, ma lei “non sa disegnare” e la frustrazione cede il passo alla rabbia.
L’insegnante cerca di sdrammatizzare e di dare un titolo a quel foglio bianco utilizzando l’idea di Munari di una tempesta di neve in cui gli animali bianchi non si vedono.
Quando un bambino però si convince di non saperlo fare è difficile risolvere la situazione con una battuta. A questo punto l’insegnante dice a Vashti: “Fai un punto e firmalo”
Vashti si sente presa in giro da questa richiesta, ma accontenta l’insegnante e con un gesto arrabbiato, fa la sua firma e se ne va.
La settimana dopo il suo punto è incorniciato dietro alla cattedra.
A questa punto la bambina potrebbe avere due reazioni:
1- Potrebbe arrabbiarsi e sentirsi presa in giro
2 – Potrebbe essere spinta a far di meglio e a lavorare su questo punto per creare qualcosa che la soddisfi di più
Vashti sceglie la seconda opzione e inizia a creare tanti punti di forma e colori diversi.
Inizia un viaggio espressivo che la porterà…
Il resto lo faccio scoprire a voi!
Perché vi consiglio questo libro?
Penso che questo libro, insieme ad altri di cui vi parlerò nei prossimi giorni, siano delle letture fondamentali per bambini, ma anche per adulti, che si barricano dietro il “Non lo so fare”.
Se siamo convinti di non riuscire molto difficilmente faremo qualcosa che ci soddisfa soprattutto quando nel nostro immaginario l’obiettivo da raggiungere è molto distante dalle nostre capacità.
Il disegno, la pittura, il colore sono strumenti per esprimersi e raccontarsi. L’uomo è nato con il bisogno di condividere e comunicare, ce l’abbiamo tutti e tutti lo sappiamo fare… dobbiamo solo trovare il nostro metodo!
Le attività espressive e i libri come questo servono per prendere consapevolezza il “non ci riesco” esiste solo nella nostra testa. Ognuno se vuole può trovare il proprio alfabeto espressivo, la propria tavolozza in cui ognuno mescola colori e segni a piacimento.
Non c’è nessuno più bravo di voi a raccontare voi stessi!
Per conoscere meglio l’autore e illustratore clicca qui
LABORATORIO: disegna un punto e guarda come va a finire
Ho svolto diversi laboratori ispirati a questo libro, quello di cui vi parlo qui è stato fatto con un gruppo di adulti.
Durante il laboratorio ognuno è partito da un cerchio o da un punto disegnato a piacimento. L’ha portato in giro disegnando un secondo punto dove preferiva poi sono stati gli altri componenti del gruppo a dare un loro contributo. Chi voleva ha inserito elementi nelle immagini degli altri. Alla fine i lavori sono tornati ai proprietari che li hanno completati inserendo anche una parola o una frase .
Quando i lavori sono stati conclusi ognuno ha commentato il suo lavoro raccontandoci come vedeva a sua opera, che cosa gli era piaciuto e quali difficoltà aveva incontrato.
Alla fine abbiamo unito le opere inventando una storia che le contenesse tutte.
Vi piacerebbe provare questo tipo di laboratori?
Lo volete fare da soli, con i vostri bambini o volete lasciare a loro questa possibilità?
Il prossimo si terrà il 23 Settembre 2017 presso il Centro il Riccio di Reggio Emilia
Vi aspetto!
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