La scorsa settimana abbiamo visto alcune pratiche diffuse che fanno odiare la lettura (le trovate QUI), da oggi invece analizzeremo alcune pratiche che ci aiutano a fomentare nei ragazzi il piacere della lettura, il raccontare e il raccontarsi e la ricerca autonoma di significati
I percorsi che vengono proposti a bambini e ragazzi sono pensati e programmati nei minimi dettagli dall’adulto. Per anni c’è stato detto che la progettazione è importante, che tutto dev’essere pensato, organizzato e valutato in modo scientifico e preciso e ci sono state proposte griglie valutative e testi di programmazione di ogni genere
Ma in tutto questo che cosa succede all’alunno?
L’alunno immagazzina, impara a rispondere in modo corretto, ma perde completamente il senso di ciò che sta succedendo e questa è la prima motivazione per cui la lettura in classe non diventa lettura autonoma e ciò che s’impara a scuola non sempre diventa apprendimento di vita
il primo passo: La pedagogia della Riuscita
Prendendo spunto dai pubblicitari che sanno creare senso ed emozioni per milioni di persone, cerchiamo di coglierne le strategie e di capire come possano essere utilizzate a scuola.
La prima cosa che dobbiamo rubargli è quella che De Vecchi chiama Pedagogia della Riuscita. I pubblicitari sanno che riusciranno, non ci sono altre possibilità, al contrario, sempre più frequentemente, gli insegnanti si trovano scoraggiati, accusati, addirittura maltrattati e ciò diminuisce la fiducia verso la riuscita in loro stessi e verso i loro alunni.
Ciò è la base del problema, poiché, come ci insegna l’effetto Pigmalione, il primo passo verso la riuscita è credere in sé stessi ed avere la fiducia di chi ci sta intorno. Ciò è ancora più importante in un progetto educativo che miri a sviluppare competenze e far trovare ai bambini la strada verso le conoscenze, le abilità, la creazione della propria immagine di Sé, …
Metodi per creare percorsi di senso…
Ritrovata la fiducia, continuiamo il nostro percorso e scopriamo quali sono i due metodi con i quali i pubblicitari creano un senso:
– Partendo dal prodotto;
– Partendo dal consumatore
Nel primo caso si crea un nuovo bisogno spiegando a cosa il prodotto può servire e decantandone i vantaggi. Ciò in pedagogia implica l’essere sicuri che gli alunni interiorizzino e sentano propri tali vantaggi soffermandosi a discuterne con loro e ad ascoltare ciò che hanno da dire.
Nel secondo caso il prodotto è già noto, quindi non si deve creare un bisogno, ma mirare ad un certo tipo di pubblico. In questo caso, nel presentare il prodotto, si va a mirare sulle caratteristiche che interesseranno quel segmento di pubblico e lo coinvolgono emotivamente
La prima cosa che salta all’occhio è allora che gli insegnanti non dovranno quindi conoscere solo la materia, ma anche gli alunni che hanno difronte.
Il percorso d’apprendimento dovrà partire proprio da qui: da attività che ci permettano di conoscere davvero i bambini, di scoprire i loro bisogni, le loro aspettative e di farli sentire liberi di aprirsi con noi.
Ciò però si ottiene mettendosi in una posizione di apertura, di ascolto e di vero scambio.
Diventare parte del gruppo classe
Durante una lezione universitaria sulla poesia il poeta e professore Nicola Cinguetti sottolineava che sarebbe importante che anche l’insegnante “facesse il compito” e scrivesse poesie, testi, … come i suoi alunni in modo da trasformare il momento della “correzione” in un momento di dialogo, di confronto, in cui l’insegnante stesso racconta qualcosa di sé alla classe che non avrebbe raccontato.
L’ascolto e il mettersi dentro al gruppo ci permetterà di guadagnarci davvero la fiducia dei ragazzi e solo allora si potrà davvero raggiungere un dibattito costruttivo che stimoli la libertà di opinione e veda l’errore come una risorsa e non come una sconfitta
Ed ora cerchiamo l’insolito del quotidiano
La situazione di partenza è particolarmente importante.
Si potrà mettere in evidenza “l’insolito del quotidiano” tanto caro a Bertolt Brecht. Si tratterà di creare una ragione di sorpresa, una scintilla, una curiosità o di evidenziare una mancanza, un dubbio che faccia venir voglia di partecipare alla discussione, di saperne di più
Al contrario bisognerà fuggire dalle ovvietà o dalle domande didattiche che uccidono ogni stimolo.
Si dice che la notizia interessante non sia quando un cane morde un uomo, ma quando un uomo morde il cane… è l’insolito, l’inaspettato che ci accende. Ecco allora che diventa interessante tornare sulle storie e rileggerle in questa luce per scoprire che cosa c’è in loro di sorprendente o contradditorio e partire proprio da lì per trasformare i ragazzi in piccoli Detective del sapere.
Ovviamente si passerà poi ad approfondire anche i concetti più profondi e a lavorare sulle parole poiché non dobbiamo far credere che solo lo spettacolare è interessante, ma portarli proprio alla consapevolezza di ciò che forse non brilla immediamente ai loro occhi.
Le situazioni- empasse…la storia che non ti aspetti
Un inizio interessante potrebbe essere quello di usare delle situazioni-empasse ovvero delle attività che mettano il discente di fronte ad una prospettiva inattesa o ad una realtà in contraddizione con ciò che si aspetta.
Vi sono molti albi illustrati per tutte le età che hanno un finale inaspettato che si discosta fortemente da ciò che i ragazzi si aspettano. Può essere quindi interessante leggerne la prima parte in classe, confrontarsi sulle aspettative di finale e poi scoprire insieme quale sia la scelta dell’autore
Alcuni albi interessanti in questo senso sono:
- Per la scuola dell’infanzia: Guarda fuori (che trovate QUI) e il castoro, l’uovo e la gallina (che trovate QUI)
- Per la scuola primaria può essere interessante: Ti mangio (che trovate QUI) o La fabbrica delle mamme (che trovate QUI), ma anche il castoro, l’uovo e la gallina fino alla terza elementare può essere interessante
- Per la scuola media i due albi che porto sempre con me sono “Mio padre il grande Pirata” (che trovate QUI) e Cappuccetto rosso una fiaba moderna (che trovate QUI) che dopo un primo momento spiazzante aprono a discussioni sempre più interessanti e profonde
Questa può essere la partenza del nostro percorso, la settimana prossima approfondiremo il discorso con il racconto di un’esperienza diretta fatta con uno di questi testi
Come sempre se avete idee, suggerimenti, esperienze che volete condividere con noi scrivetele nei commenti…siamo tutti orecchi
Bibliografia
- Aidan Chambers Siamo quello che leggiamo Equilibri
- Gerard de Vecchi, Nicolè Carmona- Magnaldi Aiutare a costruire le conoscenze La nuova Italia
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