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Momento del pasto con il tuo bambino? Prova il metodo montessoriano!

Momento del pasto con il tuo bambino? Prova il metodo montessoriano!

Abbiamo avuto la sua foto in mano per anni sulle mille lire, sentiamo spesso parlare del metodo Montessori e forse in libreria avete trovato libri che portano il suo nome, ma chi è Maria Montessori e soprattutto cosa può insegnarci oggi la sua pedagogia?

Parlare del metodo montessoriano richiederebbe centinaia di pagine o forse più perciò nel post scritto per Matita e Forchetta ho pensato di focalizzarmi su come la sua pedagogia venga insegnata ai bambini a tavola.

Chi era Maria Montessori?

Maria Montessori era un’insegnante e pedagogista vissuta a cavallo tra l’800 e il 900. Fu tra le prime Pedagogia montessoriana a tavoladonne a laurearsi in medicina per poi rivolgere i suoi studi al recupero di bambini minorati psichici e non solo.

Capì che spesso i problemi dei bambini erano pedagogici e che molto si sarebbe potuto fare per loro modificando gli ambienti educativi e l’idea di bambino.
Da ciò nacquero le “Case dei bambini” la cui pedagogia si fondava su principi che vedevano il bambino come una mente assorbente che posto in un luogo “a misura di bambino”, stimolante, strutturato e adeguato alle sue capacità potesse arrivare ad auto educarsi sotto la guida di maestri scienziati che preparavano e orchestravano le attività lasciandolo però libero di sperimentare, sbagliare e trovare le proprie strategie

Cosa c’entra tutto questo con il momento del pasto?

Il momento del pasto è sempre tra i più delicati da passare con i nostri figli soprattutto se lo vivono come un momento noioso, difficile, che salterebbero volentieri.
Il metodo montessoriano aiuta ad apprezzarlo maggiormente, infatti viene utilizzato spesso anche nelle scuole dell’infanzia.

Per prima cosa: prepariamo l’ambiente!

 

Il luogo in cui vostro figlio mangia dev’essere “a misura di bambino”. Vi consiglio di procurarvi un tavolino basso con qualche sedia in più perché c’è sempre qualche giocattolo che vuol partecipare alla vostra cena.
Le posate devono essere piccole e facilmente maneggevoli e se sono colorate e disegnate non guasta.
Il bicchiere deve avere un’impugnatura facile e maneggevole, all’inizio si partirà con il cucchiaio per poi allargare l’utilizzo alla forchetta e dai 4 anni in poi al coltello non dentellato e con la punta arrotondata da bambini.
Infine il piatto non dev’essere troppo grande e pesante… vi state chiedendo perché? Passate al punto due!

 

Punto due: Ognuno apparecchia il suo posto!

In molte scuole dell’infanzia ogni giorno si scelgono due “camerieri” che aiutano cuoche e ausiliari a preparare la tavola e sparecchiare. I bambini fanno a gara per essere scelti e fanno del loro meglio per sentirsi dire che sono bravissimi quindi perché non provare anche a casa?
Ovviamente non vi stiamo dicendo di dar in mano a vostro figlio coltelli e pesanti piatti di ceramica, ma se le sue posate, il suo piatto, il suo bicchiere sono di plastica leggera e la tavola è alla sua altezza perché non renderlo autonomo nell’apparecchiare e sparecchiare lui il suo posto a tavola?
Quest’attività aumenta il piacere di stare a tavola e soprattutto la sua autostima perché sta facendo una cosa da grandi.

Punto tre: tutto pronto e adesso… mangio da solo!

Ed eccoci infine giunti al nocciolo della questione. L’ambiente è a misura di bambino, il cibo sano e gustoso (che lo sò che siete ottimi cuochi cari genitori), ora non resta che lasciar sperimentare il bambino.
Si sporcherà? Certamente! A cosa pensavate servissero i tovaglioli con le maniche?
Sporcherà sotto il tavolo? Probabilmente, soprattutto all’inizio, ma dopo la prima fase vi troverete un bambino competente che già da piccolo mangia da solo, si prepara la tavola, sa usare cucchiaio e forchetta e per ultimo anche un piccolissimo coltello con la punta arrotondata che forse non taglierà la carne, ma con frittata e formaggi fa miracoli

Se vi state chiedendo: ma mio figlio sarà capace?

La risposta è: assolutamente sì! Sotto la vostra supervisione attenta ovviamente e dopo aver sperimentato e sporcato per un po’ per capire quale sia per lui la strategia migliore di usare le posate.
Provare per credere!

Cos’abbiamo imparato oggi?

– Maria Montessori era una pedagogista che partendo da studi medici capì che i bambini sono menti assorbenti che nell’ambiente giusto possono giungere all’autoapprendimento;
– Che esistono una serie di accorgimenti che possono rendere anche la nostra tavola “a misura di bambino”
– Che il momento del pasto può diventare un momento in cui aumentare l’autostima del nostro bambino facendolo sentire capace e “grande”;

6 Comment(s)

  • by Priscilla Posted 15 Maggio 2018 14:55

    Bellissimo post, il metodo Montessori che era stato accantonato è tornato in voga e secondo me offre tanti spunti interessanti e soprattutto funzionanti.

    • by Ascoltando le Figure Posted 15 Maggio 2018 17:08

      Si lo.penso anch’io, offre spunti interessanti su cui riflettere poi ognuno di noi deve trovare le modalità più giuste?

  • by cakemania Posted 15 Maggio 2018 15:27

    una domanda: ma se il bambino mangia al tavolo basso, non mangia con noi. non è mica tanto bello…

    • by Ascoltando le Figure Posted 15 Maggio 2018 17:33

      Se per mangiare con voi intendi il tavolo le proposte sono due: o vi abbassate voi e mangiate alla sua altezza o mettete.il tavolino tra le vostre sedie e siete cmq tutti e tre vicini e mangiare insieme.Il fatto di poter preparare la.tavola, di alzarsi e sedersi in autonomia e di avere tutto alla.propria altezza aiuta tantissimo l’autonomia e l’autostima, ma ogni metodo va adattato alle esigenze della famiglia?

  • by Cristiana Posted 15 Maggio 2018 17:05

    È proprio vero il momento del pasto può essere un delirio! provo molto volentieri le tue indicazioni Soprattutto quella sul l’uso del tavolino basso per bambini

    • by Ascoltando le Figure Posted 15 Maggio 2018 17:10

      Grazie, mi fa piacere che possano essere utili… sappimi dire come va?

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