Mi chiamo Luciana Tosti, insegno in una scuola primaria di Reggio Emilia.
Diciamo che sono una insegnante di lungo corso sebbene ancora abbastanza lontana dalla pensione.
Quando e come ha iniziato la didattica a distanza?
Ho iniziato la DaD verso la fine di aprile perchè prima non ci sono state le condizioni per poter partire, mi sono organizzata spontaneamente con le mie colleghe del team.
Ci racconti la sua didattica a distanza?
Prima della fine di Aprile, settimanalmente, ho fatto arrivare la mia vicinanza umana e professionale a bambini e famiglie attraverso vocali inviati alle rappresentanti di classe centrati sulle emozioni e sui fatti principali: Pasqua, il significato del 25 aprile, 1° maggio, festa della mamma……
I vocali continueranno fino alla fine della scuola.
Ogni vocale alla fine prevede una filastrocca relativa al tema trattato.
La sua didattica è cambiata nel tempo?
Nel corso delle settimane ho cercato di dare continuità e stabilità al mio lavoro di DaD grazie ad un costante e proficuo lavoro di collaborazione con le colleghe, cercando di riflettere sulle eventuali criticità
.Lavoro in una seconda classe, la mia DaD non prevede lezioni frontali ma momenti di relazione in cui l’apprendimento e il fare didattica passano attraverso momenti ludici e spensierati.
Quali sono le maggiori difficoltà incontrate?
La maggiore criticità di questo periodo è stata quella di inventarmi un nuovo modo di fare didattica e relazione assolutamente sconosciuto, ciononostante le famiglie e i bambini l’hanno gradita e apprezzata molto.
Durante questo periodo ha valutato gli studenti?
Non ho valutato, se per valutazione si intende voto numerico e giudizio obiettivo, perchè il lavoro inviato su classroom è stato seguito con il supporto indispensabile delle famiglie.
Ovviamente ad ogni restituzione ho lasciato un commento di incoraggiamento e di apprezzamento per il lavoro svolto.
Come pensate di concludere questo anno scolastico con i ragazzi?
Per la fine dell’anno si pensava di fare una grande festa, ovviamente a distanza, in cui condividere giochi,balli ,canti e cibo come se fossimo in presenza, chiederò a tutti di indossare ,e la indosserò anche io, la maglia della scuola così da sentirci più uniti e speriamo che si possa anche fare una foto di classe.
Alle famiglie penso di lasciare una cartella con tutti i miei messaggi vocali, e forse un piccolo video del mio quotidiano da insegnante che lavora da casa.
Grazie a Luciana per le sue preziose risposte. Un’esperienza diversa da quelle raccontate precedentemente (che trovate QUI) e molto interessante proprio per questo.
Voi che esperienza di didattica a distanza avete avuto?
Raccontatecelo nei commenti
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