La cosa più difficile quando parlo di filosofia è far capire a chi non la ama o non la conosce. quale sia l’utilità di quello che alcuni lettori in un mio corso hanno definito: “le lucubrazioni mentali di qualcuno che non aveva niente da fare”.
Proprio partendo da questa provocazione ho cercato un libro che mostrasse come il pensiero filosofico possa entrare nel quotidiano e magari dare spunti di riflessione, senza diventare un dogma, ed ho scoperto il libro “Niente caffè per Spinoza” di Alice Cappagli.
Scopriamo insieme questa storia di trasformazione, vita e… filosofia
Niente caffè per Spinoza: trama
Quando all’ufficio di collocamento propongono a Maria Vittoria un lavoro come cameriera e lettrice di un vecchio professore lei accetta senza pensarci due volte, ma questa storia della lettura un po’ la preoccupa.
Il suo matrimonio è ormai giunto al capolinea, anche se nessuno dei due ha il coraggio di dirlo, ma lei ha bisogno di un lavoro e di un luogo in cui evadere dalla sua vita domestica fatta di camice da stirare e una suocera da sopportare e una vita che sembra non avere via di scampo.
Il nuovo lavoro la porta a casa del Professore, un anziano insegnante in pensione, ormai cieco che la tratta subito con molto rispetto e le mostra come a volte non ci sia bisogno degli occhi per vedere le cose.
Il professore vive da solo, ma ha una figlia e due nipoti che lo vengono a trovare ogni tanto, una cognata che si occupa delle incombenze burocratiche, un gruppo di amici con cui passare i pomeriggi e soprattutto una grande libreria da cui gli parlano Sant’Agostino, Pascal, Epicuro, …
Tra un pranzo e la lettura di una citazione di Spinoza, tra il professore e Maria Vittoria si crea una grande amicizia. Il Professore, seppur cieco, la vede come lei stessa non era mai riuscita a vedersi e forse quegli stralci di filosofia che le fa leggere servono anche a lei per trovare risposte
Sarà proprio tra queste mura che Maria Vittoria troverà la forza di riprendere in mano la sua vita e di darle… una nuova direzione
Commento
Un romanzo che coinvolge e incuriosisce. Un viaggio tra la rinascita e il congedo in compagnia di filosofi e di personaggi che forse ci ricorderanno qualcuno di conosciuto.
Un libro intenso, da leggere con calma per fermarsi a pensare a tutto ciò che accade e alle citazioni che il Professore ci suggerisce dandocene sempre una spiegazione.
Prima di iniziarlo vi suggerisco di mettere vicino a voi un pacchetto di Post it e una matita per segnare le frasi che più vi colpiscono.
So che forse non siete abituati a sgualcire le vostre letture ma penso che in questo tipo di libri la rilettura di alcune parti sia ancora più interessante della lettura stessa.
Vi consiglio inoltre di non farvi intimorire da queste citazioni filosofiche poiché ciò che più colpisce è l’umanità dei personaggi, la ricerca di felicità o anche solo di quotidianità che ci mostrano seguendo percorsi e sfaccettature molto differenti.
Una storia da leggere prima di dormire o magari sul divano con una tisana calda in mano per allietare questi freddi pomeriggi autunnali.
L’angolo della libroterapia creativa
Assolutamente da leggere se…
- Credete che i libri salvino la vita
- Siete alla ricerca di un cambiamento, volete capire come la filosofia possa aiutare la vita quotidiana e avete voglia di un romanzo coinvolgente che vi farà sorridere, piangere e riflettere.
- Volete leggere un romanzo che non ha paura di parlare di vecchiaia e di morte senza buonismo o pietismo ma solo mostrandone fragilità e inaspettati punti di forza.
- Cercate una storia di riscatto e ricerca della felicità che non passi per forza da una storia d’amore, ma più che altro da un percorso interiore.
- Volete immergervi in una storia emotivamente forte che vi rimanga dentro anche quando avete finito di leggere l’ultima pagina
La scrittrice
Alice Cappagli inserisce in questo libro tutto ciò che conosce da vicino. Ambienta la storia nella sua Livorno, fa suonare alla figlia del professore il violoncello come lei stessa faceva dal 1982 al 2019 presso l’orchestra del teatro alla Scala e parla di filosofia, materia in cui si è laureata.
Questa è però la prima volta che mette in un romanzo i suoi studi filosofici poiché nei precedenti libri al centro della storia ha sempre messo la musica.
Per Einaudi ha pubblicato Ricordati di Bach, mentre nel 2010 ha scritto per Statale 11 un racconto intitolato “Una grande esecuzione”
TITOLO: Niente caffè per Spinoza
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