Che cosa può succedere se la regina di Inghilterra improvvisamente si appassiona alla lettura?
Può capitare che impari a capire di più gli altri, inizi ad intavolare con i suoi ospiti conversazioni reali e non più convenzionali e ripetitive e che… arrivi in ritardo!
Il piccolo romanzo che vi racconto oggi tra riflessioni, aspetti comici e teatrali ci racconta il grande potere della lettura e vi assicuro che non mancheranno i colpi di scena.
TITOLO: La sovrana lettrice
AUTORE: Alan Bennett
CASA EDITRICE: Adelphi
La sovrana lettrice: a Bachingam Palace c’è una nuova minaccia… i libri!
Un giorno la regina ” incappò” nella biblioteca mobile che tutti i mercoledì il signor Hutchings portava a palazzo e il cui unico fruitore era Norman, un ragazzo che lavorava in cucina.
Prese in prestito il suo primo libro, per non far brutta figura, ma pian piano si accorse che nella sua vita aveva conosciuto e dato onoreficenze a molti scrittori senza però sapere davvero che cosa avevano scritto.
Ovviamente i suoi aiutanti l’avevano ragguagliata su chi avesse davanti:
“…ma ragguagliare non è leggere. Anzi, è l’esatto contrario. Il ragguaglio è succinto, concreto, pertinente. La lettura è disordinata, dispersiva e sempre invitante. Il ragguaglio esaurisce la questione, la lettura la apre”
Fu così che la regina decise di nominare Norman suo factotum con l’incarico di consigliarle e andarle a prendere i libri
Il nuovo factotum aveva una sedia in corridoio, vicino all’ufficio di sua maestà, e quando non era in servizio o in giro per commissioni, passava il tempo a leggere. Il che lo mise in cattiva luce con gli altri paggi, che lo consideravano uno scansafatiche.
Questa nuova passione della regina crea diffidenza in chi le sta vicino, soprattutto nel suo segretario privato che fa di tutto per allontanare i libri da palazzo anche perché più legge più la regina si adopera affinchè anche chi è intorno a lei faccia lo stesso. Inizia a capire quanto siano vacui i discorsi che fa tutti i giorni e quanto ingessate e sterili le cerimonie ripetitive a cui partecipa. E’ la sovrana d’Inghilterra eppure è senza voce poiché tutto ciò che deve dire è già scritto e deciso.. non le appartiene!
Anche i suoi amati cagnolini sentono questo cambiamento e si sentono trascurati al punto che:
Seppure viziati e bisbetici, i cani non erano stupidi, perciò non stupì vederli, da quei bravi guastafeste che erano (da sempre), sviluppare un odio sviscerato per i libri
Insomma chiunque le sta vicino vede i libri come un intralcio, una minaccia… e ha assolutamente ragione!
Napoleone sosteneva “Tieni il popolo ignorante se lo vuoi docile” e questo è da sempre il motto di qualsiasi forma di recensione e dittatura. La forza di questo libro, e la sua grande irriverenza, è che questa volta a percorrere la strada della lettura, della conoscenza e della riflessione con occhi diversi è proprio la sovrana
Non si mette la vita nei libri, la si trova
La parte che ritengo più interessante è sicuramente quella in cui la regina riflette sulla lettura.
Le riflessioni partono da un preconcetto che ho sentito spesso:
In fondo erano in pochi ad aver girato il mondo come lei. Si contavano sulle dita di una mano i paesi che non aveva visitato, le personalità che non aveva incontrato. Perchè mai lei, che faceva parte del Gotha del mondo, adesso era allettata dai libri, che del mondo erano solo il riflesso o una riproduzione?…
“Forse” disse a Norman” leggo perché sento di dover indagare la natura degli esseri umani”
la lettura è un mondo in cui ci si rifugia, lo penso anch’io, ma ciò non vuol dire che ciò che racconta dev’essere per forza ciò che non conosciamo.
Prendiamo ad esempio un romanzo che racconti la vita di cinque amiche come: Il sexy club del cioccolato (la recensione la trovate qui). La vita di queste cinque donne è simile a quelle di molte altre e sicuramente chiunque legga questo genere di libri riconosce in essi vite vissute o raccontate da altri.
Allora perché leggiamo? A volte per imparare e a volte solo per cambiare punto di vista, per guardare le cose al di fuori di noi stessi e comprenderle meglio.
Questo è ciò che accade alla sovrana lettrice. I libri la rendono più empatica, più comprensiva e compassionevole, ma anche più isolata poiché la lettura è un atto solitario che impone di allontanarsi dagli altri per creare un dialogo privato tra libro e lettore.
I libri sono fortemente democratici!
Se la lettura isola vi è una caratteristica che attira molto la regina e che trovo il vero lampo di genio di questo libro: Il libro è fortemente democratico!
I libri se ne infischiano di chi li leggeva; se nessuno li apriva loro stavano sempre bene lo stesso. Un lettore valeva l’altro e lei non faceva eccezione. La letteratura è un commowealth; le lettere sono una repubblica… I libri non sono per nulla ossequiosi. Tutti i lettori sono uguali…
Non solo il regno dei libri è democratico, ma è anche così vasto che la regina stessa si trova a passare da sovrana a esploratrice che deve confrontarsi con i propri limiti:
La letteratura mi appare con un vasto paese dai confini remoti, verso i quali mi sono diretta ma che non mi sarà mai dato di raggiungere
Ed è proprio davanti alla consapevolezza che la lettura è un mondo sconfinato, democratico e troppo spesso sconosciuto che inizia a cullare un nuovo progetto, ancora più ambizioso che porterà corte e ministri verso un colpo di scena assolutamente inaspettato.
Un libro al buio… e tante coincidenze
Chi ha seguito la diretta instagram sa che questo libro non è stato scelto.
Un venerdì mattina, entrando in biblioteca, sul tavolo delle novità ho trovato questi bellissimi pacchettini con una scritta: “ Un libro al buio”. Ogni libro era stato impacchettato e aveva un suggerimento di cosa contenesse in pochissime parole. Nel mio c’era scritto: Un libro regale.
Scritta e pacchetto mi sono piaciuti moltissimo quindi ho deciso di scegliere quel piccolo pacchettino e portandolo a casa l’ho aperto in giardino insieme alla mia personale regina Elisabetta.
Il Funko Pop della regina me l’hanno regalato in anteprima come scherzo perché chiamo da sempre mia figlia principessa, ma ormai è diventata la mascotte del blog.
Potete immaginarvi il mio stupore quando ho scoperto che il libro preso per caso non solo aveva come protagonista la regina Elisabetta, ma parlava di lettura e promozione alla lettura proprio come il mio blog.
Potevo non correre a leggere?
Le sorprese non erano finite. Il giorno dopo ho scoperto per caso che anche un amico con cui mi confronto spesso, Mattia di Liberi_libri stava leggendo lo stesso testo.
Abbiamo deciso quindi di creare una doppia recensione: la sua potete leggerla qui!
Adoro proporvi delle doppie recensioni poichè penso che un libro sia più bello se condiviso e si possa conoscere meglio se a raccontarlo sono punti di vista differenti
Un libro è un ordigno per infiammare l’immaginazione
P.S. La parola ai lettori: il libro parla anche di metodi di lettura?
Avevo già programmato la pubblicazione del post quando ho trovato un messaggio social davvero interessante che mi chiedeva se nel testo si parla di modi di lettura.
Ho pensato di condividere questa risposta con tutti voi perché in effetti è una parte del libro molto interessante:
E’ vero che all’inizio leggeva con trepidazione e un certo nervosismo. Si perdeva di fronte all’infinita quantità dei libri e non aveva idea di come procedere; leggeva senza metodo, un libro portava a un altro e spesso ne iniziava due o tre contemporaneamente.
In un primo momento la regina è una lettrice disordinata, poco attenta che esercita quei diritti del lettore di cui ci parla Pennac: Il diritto di non leggere, di saltare le pagine,…
Questo perché ci sono momenti in cui l’approccio al libro è puramente esplorativo ed è giusto e normale che sia così. Quando sappiamo di dover leggere o magari studiare tutto un libro, magari anche entro una certa data, non so voi, ma io parto già con meno voglia di leggere del solito.
La regina quindi si avvicina al testo con sospetto e curiosità e alla fine, trovati i testi che fanno per lei, decide di conservarne memoria, creando dei piccoli quadernini che porta con sè
Ma solo per trascrivere i passaggi che l’avevano colpita di più…
E Voi che tipo di lettori siete? Come scegliete i vostri testi?
Raccontatemi le vostre esperienze così da ampliare ancor di più quest’interessante discussione
Buona lettura!
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