Parlandovi del reading circle (che trovate qui) mi sono soffermata sulla terza parte del cerchio, che è spesso quella più trascurata, il dibattito sulle letture.
Dedicherò diversi articoli su questo aspetto poiché le ricerche dimostrano che è la parte più fragile e che più contribuisce ad allontanare o a sollecitare il piacere della lettura.
Oggi parleremo di domande: quali e come fare domande ai bambini perché il dibattito spinga i ragazzi a leggere e non ad allontanarsi dalla lettura?
Le domande da non fare… che insegnanti e genitori fanno spessissimo
Gli studi sulle domande che vengono poste ai ragazzi hanno evidenziato come molto spesso l’adulto faccia domande che chiedano all’interlocutore di adeguarsi al proprio schema di valori.
Le tipologie più frequenti di questo tipo di domande sono:
- Domande non domande (esempio: le domande retoriche) sono domande che servono a chi parla per esprimere opinioni e hanno una risposta obbligatoria;
- Le domande Sì|No che molto spesso suggeriscono la risposta nel come sono formulate;
- Le domande “Perché” del tipo:” Perché non hai fatto i compiti? È sempre la stessa storia!” : non sono quindi vere domande aperte, anzi molto spesso non si aspetta neppure che il ragazzo risponda e si fa seguire alla domanda una risposta screditante.
- Domande per controllare : Sono quel tipo di domande di cui il professor De Vecchi parla nella “pedagogia del Doganiere”. L’allievo deve indovinare la risposta giusta e l’adulto controlla il ragazzo, imponendo la sua superiorità con domande che controllano ciò che fa e come lo fa.
Quali domande porre quindi al bambino per svilupparne le capacità e l’amore per la lettura?
Dopo aver letto un libro è molto interessante parlarne e scambiarsi punti di vista, ciò aiuta grandi e piccini, non solo a capire meglio il testo, ma anche ad entrare nei meandri più profondi della lettura e trovarvi piacere e curiosità.
Allontaniamoci quindi dalle schede libro e dalle domande di verifica e cerchiamo di indagare non le conoscenze, ma:
- Le idee dei ragazzi;
- Le connessioni tra le parti del testo e le loro esperienze personali;
- Il confronto diretto tra i diversi punti di vista della classe
Per farlo dobbiamo innanzitutto uscire dalle domande autoreferenziali e aprirci davvero al dibattito e all’ascolto.
Quindi, se ad esempio, vogliamo discutere in classe del pezzo di Pinocchio in cui lui si affida agli insegnamenti del gatto e la volpe chiederemo:
“Tu seguiresti, come fa Pinocchio, gli insegnamenti del gatto e la volpe?”
E non, come spesso accade
“Perché Pinocchio sbaglia nel seguire gli insegnamenti del gatto e la volpe?”
Perché in questo secondo caso stiamo già mettendo in bocca al bambino un giudizio di valore che non gli appartiene.
Le quattro fasi del dibattito su di un testo
Aidan Chambers suggerisce di eliminare i “Perché” e sostituirli con un “Ditemi” che apre la domanda e con il quale risulta più difficile inciampare in domande non domande.
La professoressa Blezza Pincherle, nel suo libro Formare lettori, suggerisce diversi incipit di domande da utilizzare in questa terza fase del cerchio della lettura, ma qualsiasi sia la vostra modalità è importante che si giunga ad un confronto autentico sul testo
Confronto che deve partire e ritornare spesso alle esperienze dei ragazzi, ma deve anche e soprattutto ritornare spesso al testo.
Dopo aver esposto le proprie opinioni è importante, fin da piccoli, abituarli ad argomentarle tornando appunto alla parola, al testo e alle immagini.
Spesso la lettura crea un incipit che poi viene abbandonato, ma ciò non forma lettori. È il tornare spesso sul testo, il rileggerne delle parti che aiuta ad amare davvero la parola scritta e crea nei nostri ragazzi un modo di argomentare ragionato che gli permette di interiorizzare i racconti, le parole, …
Le domande non sono comunque l’unico modo di creare dibattito e appassionare al confronto e alla lettura, martedì prossimo parleremo di altre metodologie e giochi interessanti che si possono utilizzare.
Intanto mi piacerebbe conoscere la vostra esperienza in merito alle domande per comprendere.
Per approfondire l’argomento delle domande che aiutano a capire vi suggerisco in particolare questo libro, molto utile per insegnanti di tutti i gradi, che apre le porte anche al far filosofia con i bambini
TITOLO: Le domande che aiutano a capire
AUTORE: Elisabetta Nigris
Casa editrice: Bruno Mondadori
Anno di pubblicazione 2009
Bibliografia di riferimento:
Aidan Chambers Siamo quello che leggiamoEquilibri
Elisabetta Nigris Le domande che aiutano a capire Bruno Mondadori
Silvia Blezza Pincherle, Formare lettori, promuovere la lettura. Riflessioni e itinerari narrativi tra territorio e scuola, Franco Angeli Edittore
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