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La timidezza delle rose di Serdar Özkan – Recensione Libroterapica

La timidezza delle rose di Serdar Özkan – Recensione Libroterapica

Tre o Quattro volte l’anno amo creare attraverso i social uno scambio al buio di libri che consiste nello scegliere un libro a caso, imbustarlo e, dopo essersi iscritti all’iniziativa, aspettare che io comunichi chi è la persona a cui il libro va spedito.

È un’esperienza unica che ci porta a ricevere libri che non conosciamo o che forse non avremmo mai comprato, ma che hanno sempre qualcosa da raccontarci proprio perché ci offrono la possibilità di andare oltre i nostri pregiudizi letterari.

Nell’ultimo scambio al buio mi è arrivato: La timidezza delle rose, libro che non conoscevo assolutamente, ma che ormai mi accompagna molto spesso nei miei incontri di libroterapia creativa

Con questo libro continua anche il nostro viaggio nei libri al femminile che potete trovare QUI

 

Scopriamolo insieme…

La protagonista è Diana una bella ragazza poco più che ventenne e molto facoltosa che passa la sua vita tra amici, amori, studio e apparenze da mantenere.

La sua vita viene stravolta quando, prima di morire, la madre le dà una lettera e le chiede di cercare Mary, la sorella che lei non sa di avere che avrebbe vissuto con il padre che lei credeva morto per tutta la vita.

Se all’inizio questa richiesta viene rifiutata dalla ragazza, pian piano, per onorare la memoria della madre, Diana inizia un viaggio per cercare la sorella.

Un viaggio che la porterà fino in Turchia, ma che soprattutto cambierà profondamente il suo modo di vedersi e di vedere il mondo intorno a sé.

 

Leggiamo insieme una parte del prologo

Efeso! Città della dualità. Sede del tempio di Artemide e della santa casa di Maria, madre di Dio.

La città che incarna l’ego e l’anima. L’epitome della vanità e dell’umiltà.

Il simbolo dell’asservismo e della libertà.

Efeso! La città in cui gli opposti si intrecciano. La città che è umana come ogni anima viva.

Inizia così il prologo di questo bellissimo romanzo che ci accompagna subito in un tema molto importante: la dualità.

 

La dualità dell’essere umano e della vita

Dualità che esiste nel mondo, ma anche in ognuno di noi. Dualità tra chi siamo e chi vorremmo essere, tra come ci vediamo e come ci sentiamo.

Tante sono le dualità che troverete in questo libro, ma la più interessante forse è la dualità che Diana vive tra ciò che vorrebbe essere e ciò che è per essere accettata dalle persone che la circondano.

Mai come in questo momento storico penso che le apparenze dominino la nostra vita non solo sui social che ormai sono la fiera delle vanità, ma anche nella vita di ogni giorno.

Ed ecco che in questo clima di ricerca di approvazione queste parole suonano come campane:

“In fin dei conti, non voglio la punizione di essere amato per chi non sono…

Se devo piacerle perché ho frequentato un’università prestigiosa, è meglio che non le piaccia affatto. Perché io non sono la mia educazione. O il mio lavoro o il mio quoziente intellettuale…

E non sono nemmeno la somma delle tre cose”

“Quindi sai chi sei, figliolo?”

“Bè, sono solo… Sono solo chi sono”

Queste le parole di uno dei tanti personaggi che Diana incontrerà nel suo viaggio, un artista che si innamora di lei e si mostra come un uomo povero e squattrinato che insegue un sogno, anche se in realtà la sua vita fuori dal periodo che si è ritagliato, è molto diversa.

Le sue parole ci mettono davanti ad una scelta difficile, tutti vogliamo essere amati per ciò che siamo, ma quando ci innamoriamo il primo istinto è quello di mostrarci al meglio, di sembrare il più simile possibile a ciò che pensiamo voglia il nostro amato, ma poi con l’arrivo della routine a volte le pentole perdono i coperchi e…

 

Non dire mai: Non ce la farò mai

Un altro spunto interessante che il libro ci dona è questo:

“Immagina una montagna…Dalla sua cima, la vista è meravigliosa. Vorresti esserci, ma la vetta sembra così lontano che perdi la speranza di raggiungerla. Rinunci dicendo: “Non ci arriverò mai”

La verità è che i passi di coloro che hanno raggiunto la cima non erano più lunghi dei tuoi. Ma hanno solo continuato a mettere un piede davanti all’altro. Non sono i miracoli a fare accadere l’impossibile, ma la perseveranza. È così che l’acqua consuma la pietra ed è così che la gente del XXI secolo ode le rose cantare.

Se crediamo di essere in grado di udirle, e perseveriamo, allora prima o poi le udremo. È possibile perché c’è sempre un 1 nascosto alla fine degli 0. E se seguiamo il sentiero del nulla fino all’infinito, finiremo con il raggiungere quell’Uno”

Penso che queste parole siano il vero senso del libro e uno dei messaggi più importanti che questa lettura ci manda. Credere in sé stessi, perseverare e continuare a camminare anche quando le possibilità di riuscita sono dello 0,000000000…..1 proprio perché per quanti sono gli 0 c’è quell’1 alla fine che può darci la vera gioia.

 

Queste sono solo due delle tantissime tematiche che il libro tratta e che vi invito davvero a leggere se cercate un libro profondo in cui non mancano i colpi di scena e le parti da rileggere anche in momenti diversi della vita perché è uno di quei libri che arriva diretto al cuore.

 

Lo scrittore: Serdar Özkan

Serdar Özkan è nato nel 1975 in Turchia. Dopo la laurea al Robert College e il completamento della sua formazione in Marketing e Psicologia alla Leigh University, in Pennsylvania, USA è tornato in Turchia e ha continuato gli studi di Psicologia all’Università Bosphorus di Istanbul.

Dal 2002 si è dedicato a tempo pieno alla scrittura e in Italia oltre a “La timidezza delle rose” si può leggere anche il suo Quando la vita si illumina.

Un romanzo che parla di speranza, amore incondizionato e del miracolo della vita qualunque essa sia.

Insomma come avrete capito è un autore profondo che scrive racconti emozionanti che hanno molto da raccontare alla nostra anima.

 

la timidezza delle rose

TITOLO: LA TIMIDEZZA DELLE ROSE

Autore: Serdar Özkan

Editore: Bompiani

 

 

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