Dopo aver abitato “una stanza tutta mia” che trovate QUI perché non abitare una casa tutta intera attraverso questo percorso libresco che inizia, in uno di quei noiosi pomeriggi fatti di niente, dal termosifone dell’ingresso per poi condurci in un viaggio magico in cui gli oggetti più ordinari prendono vita attraverso il disegno e la fantasia?
La realtà diminuita: vedere le cose con occhi diversi
“Dare un nome, un proprio e unico nome alle cose le riempie di potere e possibilità. Lo avrete fatto tutti, con un giocattolo, con una bicicletta, con una band, magari lo state facendo anche da grandi, con cose che costano più soldi ma sono importanti alla stessa maniera”
Roberto Grassilli però in questo viaggio non si ferma a dare un nome alle cose, ma grazie a fogli e matite ci fa anche vedere come gli oggetti più comuni della casa possano diventare veri personaggi e, in una narrazione a metà tra il flusso di coscienza e il racconto rivolto direttamente al lettore ci porta in questa storia magica piena di colpi di scena e di giochi linguistici che non vi permetteranno più di vedere il mondo con gli stessi occhi di prima
A chi consiglio questo libro?
Durante il lockdown vi avevo raccontato di un romanzo del 700 intitolato “Viaggio intorno alla mia camera” di Xavier de Maistre in cui l’autore costretto in casa girava per la casa rievocando i ricordi legati agli oggetti della casa stessa. Grassilli ci fa andare oltre mostrandoci come il potere della fantasia possa trasformare qualsiasi oggetto.
È un libro rivolto ad un pubblico adulto, ma di cui i bambini si impossessano molto volentieri e questo lo fa diventare perfetto per una lettura trasversale, anzi penso sia davvero il libro perfetto per avvicinare lettori di età differenti e magari per aiutare i più grandi a leggere storie ai piccoli
“Questo libro è diventato il preferito di mio marito e mio figlio. Lui non ama leggere le storie perché dice che non è bravo, ma con questo si sente a suo agio perché è facile da leggere e lo diverte e lui e Riccardo si divertono tantissimo a dare poi nomi strane agli oggetti di casa”
Sfogliandolo vi sembrerà di trovarvi in un piccolo dizionario dei personaggi in cui ogni oggetto diminuito trova la sua collocazione e il suo nome nella doppia pagina a lui dedicata, ma in realtà è solo leggendo la storia dall’inizio alla fine che potrete seguire il viaggio e godervi la storia appieno.
Ci sarà però sicuramente il vostro personaggio preferito e quello che più vi farà cambiare ottica su un oggetto. Io ad esempio ora guardo le maniglie in modo differente. Non ho mai fatto molto caso a loro, ma scopo averle viste trasformate in manubri di motociclette e uncini è difficile ritornare alla non curanza iniziale
Il nostro altrove
Il viaggio nella realtà diminuita è a tratti anche un percorso autobiografico in cui l’autore ci rivela che:
Ed è vero, è in questo modo che funziona da sempre per me.
Foglie e matite, fin da quando ero molto piccolo. La realtà a volte è poco affettuosa, a volte minacciosa, a volte scostante e fredda. Così si impara presto a ridurne il peso. Ad andare altrove.
L’altrove è un tema che spesso tocchiamo nei nostri incontri. C’è un altrove narrativo in tutte le storie e spesso anche un altrove grafico nelle illustrazioni. Qui l’altrove nasce dal nostro sguardo che incontra un oggetto comune e ci sembra di capire tra le pieghe della storia che l’altrove è sempre autobiografico. Le idee con cui dipingiamo il mondo sono ciò di cui simo composti e per sfuggire ai momenti difficili il nostro altrove è fatto di ponti di emozioni, ricordi e fantasia.
“La magia non è nascosta è per tutti”
Ci dice una frase sfumata nel retro della copertina e ce lo grida a gran voce la storia dandoci due strade per trovarla: le parole e i disegni, ma quali sarà la nostra strada magica?
Forse la storia ve la può suggerire
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TITOLO: La realtà diminuita
AUTORE: Roberto Grassilli
CASA EDITRICE: Sabir editore
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