Continuiamo il nostro viaggio tra le graphic novel con “La banda del pallone” di Nebbioso e De marco
Non sono un’appassionata di calcio, tutt’altro, ma questa graphic novel fin dalle prime pagine racconta di passione, di cambiamento, di quei giochi che nascono spontanei tra ragazzini e aiutano a creare amicizie, a far gruppo e…a crescere.
La banda del pallone
“Chiamatelo come volete: fut-rua, fùtebol de rua, street football o, più semplicemente, calcio da strada.
Per me è magia, e come magia…
…non serve cercarlo, è il fut-rua, è una scelta dettata dall’allegria.
Si calcia, si corre e si fa gruppo, perché vincere insieme è più bello.
Ed è per questo che le squadre più forti di sempre sono formate da chi ha condiviso le esperienze più sorprendenti.
Gli amici, quelli veri, sanno dare il massimo in questo sport, e dargli vita appieno, come per magia…”
Siamo in Brasile, Matteo si è appena trasferito in una nuova casa e non sta attraversando un periodo facile con la madre in ospedale ed un padre sempre assente, ma girando per il nuovo quartiere non riesce a trattenersi nel vedere un pallone abbandonato.
Purtroppo il pallone si rivela essere di una banda di bulli a cui Matteo, pur di giocare, lancia una sfida, ma gli serve una squadra, per fortuna vicina a lui c’è un ragazzo dallo sguardo buono che si dice non sappia giocare a calcio, ma che si rivela subito un buon compagno di squadra.
Inizia così questa storia che racconta di come Matteo e la sua improbabile squadra di amici riesca a creare la squadra de I cavalieri della nebbia, a partecipare ad un torneo di calcio da strada molto segreto e a consolidare la loro nuova amicizia, ma riusciranno a vincere?
Commento
Questo racconto parte da una situazione che tutti conosciamo; ragazzini in cortile che creano una squadra e affrontano nuovi avversari per vincere. Una situazione in cui mi sono trovata anche io, nonostante la mia millenaria avversione per in calcio.
Un gioco che trasmette passione, amicizia, collaborazione.
Se eravate bambini negli anni 80 sicuramente vi torneranno subito alla mente le scene di Holly e Benji riprese anche da uno stile grafico che ricorda gli anime sia per le fisionomie dei personaggi sia per le linee cinetiche, per gli aspetti soprannaturali e per alcune mosse “strane” dei personaggi come la ragazza che salta giù dal palazzo come un ninja senza scomporsi.
A differenza del famoso cartone qui però il focus sono i protagonisti e il loro percorso per giungere alla meta lasciando poco spazio alle sfide vere e proprie al punto che gli avversari vengono sempre meno caratterizzati. Questo è un peccato perché la struttura di questo torneo segreto di calcio da strada si sarebbe prestato a sfide più emozionanti e coinvolgenti.
Matteo si rivela un buon amico, un leader positivo che riesce ad appianare le divergenze del suo variegato team e a trasmettere a tutti il piacere per il gioco e per lo stare insieme
I particolari fanno la differenza
Una caratteristica di questa graphic novel che la rende ancora più godibile è l’attenzione ai particolari: I personaggi della prima sfida che vengono presentati attraverso le figurine dei calciatori
Gli stralci del diario del padre calciatore di Matteo che si susseguono lungo i capitoli
Un’introduzione molto cinematografica che precede l’inizio della storia
Tavole che si susseguono in modo semplice da leggere e molto ordinato, ma che improvvisamente lasciano spazio illustrazioni a tutta pagina che bloccano il momento
Questi i particolari che più sono piaciuti ai miei giovani lettori, che avrebbero però optato per capitoli più lunghi e magari ad una serie di graphic novel da collezionare.
Per il lancio del libro il giornalino ha pubblicato alcune storie brevi di Matteo e della sua squadra, speriamo che possa essere un’idea che Tunuè svilupperò anche in futuro per proseguire con le storie di questa insolita squadra a cui ci siamo affezionati.
TITOLO: La banda del pallone
Collana: Tipitondi
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