Oggi per la rubrica libri ad alta leggibilità e attività in lettura condivisa parliamo di “Joker” una riedizione del bellissimo libro “Un mazzo di Jolly”.
Come avrete capito si parla di carte, ma non quelle per giocare a briscola o a rubamazzo: carte speciali che aiutano i bambini a “giocare il jolly” nella vita scolastica:
- Un jolly per restare a letto
- Un jolly per non fare i compiti
- Un jolly per dormire in classe
- Un jolly per copiare dal vicino di banco
- Un jolly per fare il pagliaccio…
Quale dei ragazzi della quinta elementare saprà giocare meglio le sue carte?
In questo post vi racconto un’esperienza che ho fatto con il mio gruppo di lettura di ragazzi 6/10 e che è stato riproposto con successo in diverse classi seconde, quarte e quinte.
Joker: qual è il momento migliore di giocare il vostro Jolly?
L’estate è finita e i ragazzi di quinta elementare stanno tornando a scuola un po’ felici di ritrovare i compagni e un po’ controvoglia.
Quest’anno ad aspettarli c’è un nuovo maestro: un signore anziano che il primo giorno di scuola gli regala un mazzo di carte speciali con tanti jolly che si possono giocare in classe.
Tra stupore e incredulità i bambini impareranno ad usare i loro jolly dividendosi tra chi li usa tutti subito, chi li colleziona, chi decide di usarli nello stesso momento dei compagni, …
Ma chi tra di loro sarà quello che li avrà usati meglio?
La classe e il nuovo maestro entrano subito in sintonia, ma la preside Candida Peres e i genitori dei bambini hanno forti perplessità sulle modalità usate dall’insegnante e alla fine dell’anno…
Di cosa parla quindi questo libro?
Le chiavi di lettura di questo piccolo racconto possono essere davvero tantissime. Ci sono i Jolly che la vita ci regala e che noi non dobbiamo nascondere, ma imparare ad usare nel momento giusto. C’è la generosità, il donare non solo cose, ma anche quello che si sa facendolo con passione e con il sorriso. Il maestro Natale dona ai suoi alunni libri fogli per fare i compiti, parole e libri da leggere che sono della scuola, ma che hanno all’interno una storia che una volta letta resta per sempre dei lettori.
Affianco alle materie classiche questo maestro speciale insegna ai ragazzi a vivere e a riflettere sulla propria vita e sulle esperienze che facciamo tutti i giorni.
Un libro intenso e in certi punti commuovente che tocca il cuore e rimane dentro.
Cosa ne pensano i ragazzi?
Ecco una della conversazione nata dopo la lettura condivisa del testo:
Maria (7anni): “E’ un libro facile da leggere per come ha le lettere e perché è corto. A me è piaciuto perché il maestro era strano e faceva ridere per i suoi regali strani”
Marco (7anni): “Io i Jolly li usavo tutti subito che come dice mio nonno “Meglio aver avuto che aver da avere”
Luca (10 anni): “E’ un libro molto bello che parla di una scuola che sembra un po’ quella che facciamo nel gruppo di lettura. Il libro però non parla solo di scuola, ma anche di come le persone non accettino ciò che è diverso o facciano fatica. I bambini all’inizio non lo amano perché è vecchio, ma dopo lo conoscono. La preside invece non lo vuole conoscere, lo punisce e basta.”
Giada (9 anni): “Io non penso che nella scuola si potrebbero dare Jolly così davvero perché se uno gioca il Jolly di far confusione mentre stiamo studiando a me viene mal di testa”
Lorenzo (8 anni): “E’ vero però si possono fare jolly diversi: io ad esempio vorrei il Jolly di fare un giretto in corridoio quando le gambe si agitano”
Maria (7 anni): “Io di disegnare alla lavagna con i gessi colorati”
Matilde (6 anni): “Io vorrei il jolly di poter fare una passeggiata fuori e raccogliere tanti sassolini e foglie e poi andare in classe e fare un opera naturale”
Martina (9 anni): “Potremmo creare anche noi dei Jolly, ma decidendo insieme quali si possono fare e quali no. Far confusione no perché ci stanchiamo, ma fare una passeggiata tutti insieme sì. Oppure il Jolly per scegliere un libro o uno per smettere di leggere e fare un laboratorio, che ne dite?
Informazioni sul libro
Joker è la riedizione di un classico per l’infanzia che la casa editrice Nord- Sud aveva pubblicato con il titolo Un mazzo di Jolly.
La sua autrice, pluripremiata, Susie Morgenstern conosce molte realtà scolastiche avendo studiato negli Stati Uniti, Israele e Francia ed avendo insegnato all’università.
L’illustratore, che forse alcuni di voi avranno già riconosciuto, è Giulio Castagnaro che per Bianco e Nero edizioni avevamo già incontrato in “La dieta del pugile”
Questo libro è consigliato per ragazzi dagli 8 anni in poi, ma per una lettura condivisa diventa interessante anche in una seconda elementare poichè la realtà che racconta è così vicina a quella dei bambini che non fanno fatica a comprenderla.
La storia, la scrittura con il font ad alta leggibilità e le pagine con illustrazioni separate dal testo e lo sfondo color crema lo rendono un libro adatto anche per chi fatica a leggere o chi non ama farlo.
ATTIVITà:
Creare Jolly un percorso di educazione civica e di autovalutazione
La proposta di Martina è stata accolta con molto entusiasmo da parte del gruppo e abbiamo strutturato un percorso che ci aiutasse non solo a crearli, ma anche a capire quando fosse il momento migliore per utilizzarli cercando di accrescere anche la loro capacità di autovalutazione.
Fase uno: brainstorming
Ogni bambino su un foglio poteva scrivere fino a 10 cose che volesse inserire nel Jolly.
Quando tutti avevano finito ci siamo confrontati e abbiamo creato un documento (il gruppo attualmente è online a causa delle regole Covid, in presenza sarebbe stato un cartellone) con tutte le proposte
Fase due: quali sono le regole importanti per il gruppo?
Abbiamo ripreso in mano le regole che avevamo stabilito lo scorso anno insieme, le abbiamo rilette e abbiamo discusso sulla possibilità o meno di modificarle.
Alla fine abbiamo confrontato le regole con il Jolly e abbiamo eleminato quelli che contrastavano con esse
Fase tre: Quali Jolly possiamo giocare?
Nel libro il maestro regala i jolly ai ragazzi, io però sono convinta che se nella vita alcuni Jolly ci vengono donati altri dobbiamo guadagnarceli e questo è un tema sul quale torniamo spesso durante le nostre discussioni. Si è quindi deciso di creare due tipi di Jolly: Tre Jolly che venivano regalati a tutti all’inizio e altri che ci si doveva guadagnare
I Jolly regalati erano:
- Jolly per creare la presentazione del libro;
- Jolly per poter non partecipare all’incontro;
- Jolly per poter proporre un incontro attività (alle volte invece di leggere insieme o discutere su qualcosa facciamo laboratori manuali, ascoltiamo musiche che ci ha suggerito la lettura, …)
Quelli che invece ci si poteva guadagnare sono:
- Jolly per poter scegliere il libro da leggere;
- Jolly per potersi rifiutare di fare un’attività;
- Jolly per poter chiedere un incontro in più del progetto
- Jolly per poter proporre qualcosa da fare tutti insieme anche che non abbia nulla a che fare con le attività del gruppo
Questi quelli che i ragazzi hanno scelto.
Fase quattro: come fare per guadagnarsi i Jolly?
Un tema che diventa sempre più importante all’interno della scuola è quello dell’autovalutazione, traguardo molto complesso da raggiungere, ma anche molto importante
Abbiamo deciso di lavorare proprio su questo chiedendo ai ragazzi qual era secondo loro una cosa che potevano migliorare all’interno del gruppo. Sono uscite proposte come:
- Potrei arrivare in orario;
- Potrei chiacchierare meno
- Potrei finire di leggere i libri in tempo, …
Ognuno di loro ha scelto il proprio e lo ha scritto sul quaderno che usiamo per raccogliere i titoli e i disegni del gruppo.
Anche io me ne sono fatta una copia diviso per bambino.
Alla fine di ogni incontro i bambini dovevano mettere una stellina sul quaderno se avevano notato un miglioramento (ad esempio se invece che un quarto d’ora sono arrivato con solo 5 minuti di ritardo posso mettere la stellina).
La stessa cosa facevo anche io sul mio quaderno senza mostrarlo. Raggiunte le 5 stelline si poteva venirmi a chiedere un Jolly, ma prima di riceverlo ci ritagliavamo 5 minuti in privato per discutere insieme confrontando le nostre autovalutazioni.
L’attività è ancora in corso, ma sta dando risultati davvero inaspettati. I ragazzi si confrontano su quando sia meglio giocare i jolly e i più grandi aiutano i piccoli a capire ad esempio che non ci possono essere due jolly della scelta nello stesso momento.
Questo ha reso più coeso il gruppo e ha stretto maggiormente i rapporti con situazioni davvero speciali in cui il gruppo aiuta il ragazzo a migliorarsi per poter mettere una stellina sul quaderno.
L’idea in più
Un gioco che ci piace molto fare è quello del “Cosa sarebbe successo se…”
Che aiuta moltissimo i ragazzi a raccontare e raccontarsi e a confrontarsi su tematiche importanti come in questo caso.
Il maestro della storia prova ad avvicinarsi alla preside per farsi conoscere meglio, ma lei resta irremovibilmente arroccata sulle sue posizioni e non fa nulla per comprendere il suo modo di lavorare o ciò che succede in classe si limita a giudicare ciò che vede quando apre la porta.
I ragazzi si sono divisi in tre gruppi e hanno creato il racconto di ciò che sarebbe successo se, nel momento in cui il maestro va dalla preside per conoscerla lei invece che buttarlo fuori lo avesse accolto e avesse parlato con lui.
L’incontro successivo abbiamo ascoltato le storie e alla fine di ogni lettura gli altri intervenivano per fare domande, esprimere opinioni, aggiungere qualcosa, …
Alla fine abbiamo scelto il finale che ci piaceva di più.
Questo confronto ha fatto emergere importanti discorsi sull’importanza di saper ascoltare, di non dare giudizi affrettati, ma anche di come sia importante non abusare del potere che ci può essere dato in un certo momento.
Discorsi ovviamente supportati soprattutto dai ragazzi più grandi, ma che hanno fatto modificare le dinamiche all’interno del gruppo coinvolgendo anche i più piccoli e creando un maggior clima di condivisione. La stessa cosa l’abbiamo osservata nelle diverse classi in cui l’esperienza è stata proposta.
TITOLO: Joker
AUTORE: Susie Morgenster
ILLUSTRAZIONI: Giulio Castagno
Casa editrice: Bianco e nero edizioni
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