Quando chiedi ad un bambino che tipo di libro vorrebbe leggere la prima risposta di solito è: un libro divertente.
Difficile capire che cosa s’intenda per libro divertente, ma sono abbastanza tranquilla nell’affermare che l serie di storie con protagonista “Il grande Nate” metta tutti d’accordo su questa definizione.
Il grande Nate è un piccolo investigatore che si occupa di ritrovare oggetti quotidiani o di risolvere piccoli misteri che non vanno mai al di fuori del quartiere e coinvolgono una stressa cerchia di amici (degli adulti non vi è traccia), ma che vengono trattati con una serietà e professionalità tali che difficilmente nel seguire il caso non coglierete la parte ironica di questa storia
Il grande Nate: un piccolo detective
Sono Nate, il Grande Nate.
Faccio il detective.
Lavoro per conto mio.
Vi voglio parlare del mio ultimo caso.
Inizia così il primo libro di questa collana che vedrà il grande Nate correre in aiuto dell’amica Annie che ha perso un disegno dal grande valore affettivo.
Il grande Nate, dopo essersi messo gli stivali da pioggia e aver scritto alla mamma un biglietto, esce di casa per iniziare un’indagine ricca di competenza e capacità deduttiva che lo porterà anche a risolvere altri misteri, come la scomparsa del gatto di Rosamond, e che verrà intervallata solo da colazioni e spuntini a base di Pancake che il nostro detective adora.
Che fine avrà fatto il disegno? Sarà il suo intuito, lo spirito d’osservazione e la conoscenza dei colori a portarlo nella giusta direzione
Un libro di qualità con cui approcciarsi alla lettura
Il grande Nate è stato pensato per le prime letture autonome dei bambini. Le frasi brevi e la scrittura ad alta leggibilità con font Easyreading lo rendono molto adatto ad una lettura autonoma anche per chi è più inesperto.
La narrazione in prima persona ci mostra il punto di vista interno del personaggio crea subito empatia tra lui e il lettore e il magistrale gioco dei discorsi diretti rende la lettura davvero piacevole e divertente.
Le illustrazioni discrete ed essenziali che alternano tavole in bianco e nero a tavole colorate in cui risalta particolarmente il giallo accompagnano la storia e la arricchiscono aiutando il lettore a sviluppare insieme a Nate la logica deduttiva con cui si arriverà alla scoperta del mistero
La parola ai giovani lettori
“Nate mi piace perché ritrova tutte le cose e mi fa troppo ridere” (Luca, 6 anni)
“Nate è molto intelligente, ma secondo me è più grande di noi perché può andare in giro da solo dicendo solo che esce” (Gianpaolo 6 anni)
“Ma no, lui ha la nostra età, ma è un detective quindi la sua mamma lo sa che cosa va a fare e non si preoccupa” (Nicholas, 6 anni)
“Ma secondo me non è un detective vero, lo fa per gioco e non esce mai da casa sua. I suoi amici vivono nello stesso cortile come i miei. Anche noi al pomeriggio ci troviamo tutti nel cortile del palazzo e andiamo a casa di uno o dell’altro” (Luca, 7 anni)
Quest’ aspetto delle storie incuriosisce sempre i nostri bambini che non sono più abituati ad avere una loro libertà di movimento se non nel campo ristretto di un parco giochi o di un giardino e vedono questa libertà di movimento come “qualcosa da grandi”.
Il grande Nate diventa per loro anche occasione di gioco imitativo e non manca mai chi si appassiona e inizia a chiedere giacche gialle e cappello per travestirsi. Il libro si presta benissimo ad essere giocato perché tutte le storie di Nate sono ricerche di cose quotidiane, misteri di un quartiere bambino che è facile da ricreare anche nel cortile della scuola.
TITOLO: Il grande Nate
AUTORE: Marjorie Weinman Sharmat
ILLUSTRATORE: Marc Simont
CASA EDITRICE: Il barbagianni editore
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