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Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi – recensione-

Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi – recensione-

Un giorno la mamma è uscita e mi ha lasciato a casa da solo con la mia sorellina e con papà.
Papà stava seduto davanti alla televisione e leggeva il giornale.
Papà non si accorge di niente quando legge il giornale.


Inizia così questa storia ricca di scambi, di figli adolescenti che vogliono sovvertire l’ordine genitoriale, di sorelline che la sanno lunga e cercano di dare la giusta soluzione come il Grillo parlante e di padri che leggono il giornale e non si accorgono che cosa gli capita intorno.

Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi

La storia inizia con il protagonista che si diverte a dar fastidio alla sorellina più piccola che gioca tranquilla con le bambole, quando arriva un suo amico, Nathan con due pesci rossi.

I pesci rossi suscitano la brama del ragazzo che cerca di scambiarli con qualsiasi cosa in proprio possesso, ma alla fine l’unica cosa che Nathan accetta è… il padre.

La sorellina cerca di suscitare nel ragazzo il dubbio che forse al ritorno della madre le cose avrebbero preso una brutta piega, ma lui è certo che non sarà così e accetta lo scambio.

Ovviamente quando la madre ritorna, nonostante il ragazzo abbia imbavagliato e legato la sorellina, scopre dello scambio e intima ai figli di andarselo a riprendere.

I due ragazzi partono, ma arrivati da Nathan scoprono che il padre è stato nuovamente scambiato con una chitarra… inizia così una lunghissima passeggiata alla ricerca dell’ultimo scambio in un’escalation di non sense che divertiranno e stupiranno il lettore fino a quando…

Tra realtà e fantasia andiamo a conoscere meglio il padre della storia

La cosa che più stupisce alla prima lettura di questa storia è che, per tutto il tempo, il padre passa da ragazzino a ragazzino senza mai smettere di leggere il giornale.

Alla faccia di chi dice che oggi abbiamo tempi di attenzione breve, questo padre, che parla pochissimo e interviene solo quando i figli disturbano la sua lettura, se ne sta con la testa ficcata nel giornale e non si accorge che di casa in casa in un solo pomeriggio ha attraversato tutta la città… come mai?

Penso che il motivo principale sia che in realtà il padre non si è mai mosso dalla sua sedia e il protagonista sta in realtà sognando ad occhi aperti come il nostro caro Inventore di sogni con la sua crema svanillina ricordate? (vi ho raccontato la sua storia qui)

A suggerirci ancora di più quest’idea sono poi i pezzi di giornale che richiamano le letture del padre, ma che potrebbero anche essere lo sfondo su cui si svolge la fantasia del ragazzo.

Il protagonista osserva il padre che legge, intravede nella sua mente i titoli e le illustrazioni del giornale, ma intanto immagina ciò che potrebbe succedere e ce lo racconta.

Insomma una storia che passa dalla realtà alla fantasia per poi ritornarvici in modo diverso e con persone diverse… perchè a volte dietro la promessa di non far più qualcosa c’è semplicemente un nuovo e diverso progetto

A voi è mai capitato di volervi sbarazzare dei vostri genitori? Dai dite la verità…

Quando faccio questa domanda agli adulti la prima risposta è sempre: “Assolutamente no!” poi però entrando nel vivo del discorso molti ritrattano. Quando invece la faccio ai ragazzi anche quelli più timidi mi dicono: “Beh… a volte sì” perché? Perché è una fase normale della vita e noi genitori dobbiamo sottostarvi.

Non è che se ci vogliono scambiare con dei pesci rossi siamo i genitori più terribili del pianeta, è solo che capita a tutti prima o poi di chiedere (e leggete pure ordinare) ai propri figli di fare qualcosa di cui non hanno voglia: lavarsi, andare a letto, tornare a casa, …

Noi lo facciamo per il loro bene, ma loro in quel momento non ne vogliono sapere come succede all’autore:

“Non è ora di andare a letto?”

E lui con un o sguardo rabbioso mi ha urlato.

“Vorrei non avere un padre! Vorrei avere…”poi s’è fermato a riflettere su cosa avrebbe voluto al posto di suo padre. “Vorrei avere un pesce rosso!”

Aveva concluso e se n’era andato in camera pestando i piedi.

Questa la storia vera da cui questo racconto trae le sue origini. Una storia di vita quotidiana dell’autore che lo fa riflettere, che viene accantonata in un cassetto, ma che poi al momento giusto risalta fuori per essere completata e diventare questo capolavoro

Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi: testo e illustrazione

Ciò che colpisce al primo sguardo di questo libro sono le illustrazioni molto luminose che contrastano con il lato noir della storia.

È un libro che incuriosisce molto i ragazzi per il titolo molto particolare, le illustrazioni strane e per il testo che alterna parti narrative a balloon che contengono i dialoghi ponendo questo racconto a metà tra un albo illustrato e un fumetto.

La maggior parte dei disegni sono semplici, quasi abbozzati, ma non mancano scene più complesse in cui l’illustratore fa l’occhiolino a pensieri filosofici e scientifici.

“E’ un libro che non sembra un libro… io leggo questo!” mi ha detto uno dei ragazzi della scuola media a cui l’ho proposto.

 Come dicevamo è un libro che sembra un fumetto, ma che a tratti fa l’occhiolino ai diari degli adolescenti. Il carattere scelto per il testo, ad esempio, ricorda la calligrafia di alcuni di loro e alcune pagine sembrano arricchite con carte, foto, francobolli proprio come i loro diari.

Questo aiuta anche i più reticenti a confrontarsi con il testo poi il titolo e la storia… fanno tutto il resto e si prestano ad un passa parola che in un mese ha coinvolto tutto il gruppo

A chi lo consiglio?

Lo consiglio ai ragazzi dai 9 anni in poi, ai loro genitori e a chi si occupa di loro (insegnanti, educatori, allenatori,)

Lo consiglio ha chi sta cercando un libro che crei dibattito, confronto e porti alla luce sentimenti, emozioni e pensieri.

Lo consiglio agli appassionati di albi illustrati perché questo libro pluripremiato con l’originalità dei testi e delle illustrazioni è a mio parere un pezzo da collezione immancabile.

Per ora le storie agrodolci sull’adolescenza finiscono qui, ma non dubito che presto altre susciteranno il mio interesse.

Prima però di chiudere il capitolo sarei curiosa di sapere la vostra opinione al riguardo.

Un libro come questo: aiuta un confronto con i ragazzi o forse li istiga a pensieri che è meglio evitare?

Li rappresenta o ne mostra solo la parte peggiore?

Discutiamone insieme qui sotto nei commenti

TITOLO: Il giorno in cui scambiai mio padre con due pesci rossi

AUTORE: Neil Gaiman

ILLUSTRATORE: Dave Mc Kean

CASA EDITRICE: Mondadori

ETà CONSIGLIATA: dai 9 anni

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