La giornata della Memoria si avvicina e non si può parlare di Shoa senza inserire anche l’argomento della guerra.
Purtroppo la seconda guerra mondiale non è stata l’ultima guerra che il mondo ha vissuto, I ragazzi del gruppo di giovani lettori dopo aver parlato della Shoa mi hanno chiesto altri libri sulla guerra e sulle persone in essa conivolta e siamo arrivati a questo libro che parla della guerra del Golfo.
Golfo è un libro molto difficile da raccontare perché è una storia che va sentita con il cuore e ogni riassunto, ogni semplificazione rischiano di non trasmettere la vera essenza del racconto, per questo parleremo soprattutto dei temi che porta questo libro ai lettori dai 10 anni in poi (lo consiglio fortemente anche agli adulti) e alle sensazioni che ha trasmesso ai giovani lettori con cui ne ho condiviso la lettura.
Golfo: una storia che arriva dritto al cuore e allo stomaco
Andy, soprannominato Figgis, rivela fin da piccolo delle inconsuete e molto scomode capacità paranormali: riesce ad entrare in empatia con realtà molto lontane dalla sua geograficamente e a immergersi totalmente nella vita di queste persone.
A raccontarci la sua storia è il fratello maggiore, il primo a scoprire che, dopo diverse telepatie durate qualche giorno, Figgis durante il sonno ne aveva iniziata una molto forte con Latif un giovanissimo guerriero di Saddam.
Il Saddam di cui si parla è Saddam Hussein e Latif è uno dei ragazzi che militano tra le sue fila durante la guerra del Golfo del 1990- 1991 quando Saddam, dittatore dell’Iraq, invase il Kuwait provocando l’intervento dell’ONU guidato dagli Stati Uniti.
Vivere telepaticamente la vita di un soldato è molto dura per il ragazzo che soffre con lui la fame, impreca e canta nella sua lingua e mostra a chi la guerra la vede solo attraverso la Tv cosa sia davvero e quali atroci sofferenze porti.
Il doppio e il suo rapporto con i mass media
La storia di Figgis è una storia dura, che coinvolge i lettori e li porta con sé dentro un turbine di emozioni contrastanti.
È un ammonimento per chi guarda la guerra alla Tv come se fosse una fiction, per chi pensa che succeda tutto agli altri o che addirittura sia enfatizzata per fare notizia.
Ma è anche un primo sguardo a un cambiamento che in quegli anni stava avendo inizio e che si sarebbe sviluppato sempre più rapidamente: la creazione, per opera dei media, del villaggio globale.
Non a caso l’autore si sofferma sulla presenza della televisione in casa di Figgis e sul contrasto che essa crea in famiglia:
- il padre vorrebbe sempre ascoltare le notizie e giudica il conflitto “”la guerra dei piagnoni” perché vede i soldati partire tra le lacrime quando invece dovrebbero essere pronti a sacrificarsi perché Saddam non usi la bomba atomica;
- la madre che giudica la guerra inutile con tanti giovani mandati a morire per nulla.
È meglio dimenticare?
La storia di Figgis e del suo doppio Latif sarà molto travagliata e alla fine Andy dimenticherà ogni cosa così come gli adulti e i ragazzi intorno a lui che si affrettano a dimenticare ciò che è accaduto o ne modifichino il ricordo cancellando i dispiaceri per alimentare i sogni di gloria magari con una nuova guerra.
Ma tutto ciò che il fratello maggiore di Andy ha vissuto stando accanto a lui e al suo doppio è impossibile da dimenticare.
Andy era una coscienza viva e parlante di quanto la guerra sia devastante e di come in particolare questa, che ancora oggi porta avanti i suoi strascichi, sia stata una grandissima macchia nera nella storia del mondo.
Perché i ragazzi hanno scelto questo libro?
Da tutto ciò che vi ho raccontato forse alcuni di voi stanno pensando che non sia un libro per ragazzi eppure sono stati proprio i ragazzi dai 10 ai 13 anni con cui ho creato un piccolo gruppo di lettura che hanno richiesto questo libro a gran voce.
È una storia breve, di sole 150 pagine scritta con Font ad alta leggibilità. Un piccolo romanzo senza immagini che lascia nel lettore immagini vivide per molto tempo e proprio per questo tutti lo hanno voluto leggere
Ascoltiamo i loro commenti:
- Ho iniziato a leggerlo perché era il più breve, a me non piace leggere, ma dopo i primi due capitoli non riuscivo più a smettere. Volevo sapere come finiva quindi l’ho letto tutto d’un fiato. Per tre giorni non ho detto a nessuno di averlo finito perché dovevo pensarci. Poi all’incontro l’ho consigliato perché è un libro bello (Luca 10 anni)
- Golfo è un libro semplice da leggere e difficile da digerire perché Figgis sente quello che sente Latif e Latif sta male perché è in guerra e la guerra fa schifo. Io alla fine ho pianto e poi ho chiesto a mia mamma di comprarne un’altra copia perché lo doveva leggere anche lei, ma nella mia ho scritto delle cose mie e delle cose che avete detto voi (Maria, 11 anni)
- È un pugno nello stomaco e il padre di Figgis lo avrei preso a calci. All’inizio quando Figgis di notte parlava arabo mi faceva ridere, ma poi ho capito che non c’è niente da ridere quando si parla di guerra(Marco 10 anni)
- Ho fatto fatica a leggerlo perché a volte mi veniva da piangere, ma l’ho finito ed è bello perché è un libro che dice la verità e non cerca di addolcirci le cose come fanno i genitori (Lucia 11 anni)
- È un libro che leggi tutto d’un fiato, che all’inizio sembra un po’ patetico, un po’ la storia del “mangia che ci sono bambini in Africa che muoiono di fame”, ma poi capisci che c’è di più, che è un libro vero e ti arriva una fitta al cuore perché forse, in altre occasioni, il padre di Figgis sono stato anche io (Massimo 13 anni)
Questi sono alcuni dei tanti commenti che i ragazzi hanno scritto sul libro, penso che loro molto meglio di me sappiano spiegare perché questo capolavoro debba essere presente nelle biblioteche scolastiche e nelle librerie di casa: perché è un libro che lascerà un segno in ragazzi e adulti e a cui non potrete non ritornare con la mente ogni volta che sentite la parola guerra.
TITOLO: Golfo
AUTORE: Robert Westall
Casa editrice: Camelozampa
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